martedì, novembre 05, 2002

Un patto per le donne

Ci sono numeri in Italia che parlano a favore delle donne: il 54% dei
laureati è donna, le donne leggono di più, conoscono le lingue
straniere e hanno un alto rendimento nelle professioni intellettuali.
Primeggiano nello sport e si distinguono positivamente anche nelle
attività che sono state fino a pochi anni fa loro precluse, come
la magistratura o la diplomazia o le forze armate.

Ma se guardiamo agli spazi di partecipazione nella gestione politica,
amministrativa ed economica del nostro paese, la realtà si
ribalta: solo il 9% dei parlamentari sono donne;occupazione femminile
è al 37%, gli stipendi delle donne sono mediamente più bassi del 36%,
le donne dirigenti nel settore pubblico e in quello privato sfiorano
il 16,6%. Questi numeri non sono a favore delle donne, e fanno
dell'Italia una democrazia imperfetta, un paese nel quale oltre
la metà dei suoi cittadini non trova spazio adeguato di
rappresentanza nei luoghi dove si prendono le decisioni.

Su questo punto l'Italia sembra sorda a tutti i richiami: da
quelli delle Nazioni Unite alle risoluzioni dell'Unione Europea.
Così, mentre la situazione evolve anche in paesi assai più arretrati
del nostro, da noi regredisce: tutte le nomine pubbliche - e
purtroppo spesso anche quelle private - risentono di una
visione "maschiocentrica"e dunque spesso non meritocratica.

Il Presidente del Consiglio durante la campagna elettorale ha deciso
di stipulare un Contratto con gli italiani. Durante il suo governo ha
firmato con alcune parti sociali un Patto per l'Italia.

Noi lo invitiamo a firmare un Patto per le donne, impegnandosi in
prima persona affinché, a parità di competenze, meriti e
affidabilità, garantisca anche alle donne, per quanto è in suo
potere, l'accesso al ponte di comando in modo equilibrato,
rimovendo ostacoli e pregiudizi alla loro partecipazione.

Contemporaneamente invitiamo l'opposizione, che vuole diventare
in futuro alternativa di governo, a prendere impegni precisi, ora per
allora, e dare prova di crederci, perché le donne italiane siano
al più presto realmente rappresentate.

A tutte le donne rivolgiamo un appello pressante: firmate con noi
questo manifesto. Per crescere tutte. Per crescere insieme.

Per aderire:
inviare un fax al numero: 06.36002804
o per posta elettronica: c.golfo@tin.it
o sul sito: Fondazione Bellisario