lunedì, novembre 18, 2002

Un silenzio di protesta

Mi sto chiedendo in questi tempi di overload informativo se il silenzio abbia ancora un senso.
Un silenzio che rompa il rumore dell'informazione e testimoni il valore delle parole. Dopotutto è dal silenzio che nasce la parola. Tuttavia, tutto quello che non è detto è perduto (parafrasando un mistico) ed allora si pone il problema della scelta del dire. Un problema filosofico esistenziale che mi pare possa costituire il nuovo modus operandi di quanti per professione o diletto parlano, scrivono o tacciono.
Io sto dalla parte del silenzio parlante.